ionosfera

sono estasiato
dai valori bassi del tuo emocromo
e dagli occhi fenotipici
che dissolvono persino le nubi temporalesche
facendoci colpire le facce
dai filtri naturali del sole
e dalla brina che sa di iridiosmina 
e qualche altro elemento chimico non sintetico.
il ghiaccio (blocca polline) di dicembre,
le mangiatoie artigianali con le mele ecologiche per gli uccelli
con cui addobbi i boschi bistrattati della provincia.
borbotti che la bontà dovrebbe essere una disciplina 
e vorrei diventasse davvero un mudrā, un principio di tutto. 
cammino controvento,
respiro con la pancia
e mi sento fiorente,
di prima mano come da bambino.
finalmente sorrido di nuovo,
hic et nunc
vicino gli alberi di mandarini color ruggine
che ci saziano e sorreggono come i distributori automatici
nelle aree di servizio della A-18
mentre siamo ubriachi persi e cerchiamo di acchiappare gli arei che decollano da Fontanarossa.

Alghiero Boetti e l'arte povera.
la nausea dei materiali dentro al tuo fienile.
le mini carezze casuali.
un altro pianeta.
parli della propagazione ionosferica
e dei riflessi spaziali
ma sono tutte strategie per farti scrutare le labbra
ed ipotizzarne il gusto.

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