Cartilagine e barbarie

Estranei in un tempo che passa inesorabile,
la realtà è un abisso pieno di “no”
e neanche l’immaginazione riesce a rappresentare un “noi”.
Cantiamo Battiato andando alle fiere di Giugno in macchina,
un déjà vu venuto male con delle comparse insolite,
il tuo septum è un anello planetario
e brilla come gli occhi di Eva Green e di Lena Herzog.
Il pesce spada installato col fil di ferro e cemento
sul marciapiede di Via Delle Belle Arti.
La vernice spray nelle narici
piene di terriccio, di vegetazione falciata ed odori nauseabondi.
Siamo artisti e moriremmo sempre per l'arte 
mentre una sola volta lo faremo per amore
.
Dammi la lingua o la OCB appena leccata,
lanciami baci dai palmi mentre li acchiappo tutti come i capelli che,
in una notte caldissima
 (e piena di corpi celesti), hai accorciato.
In questa estate lunghissima in cui ti vedrò non rispettare le canzoni,
l'abbicci delle condivisioni tra chi proclamava l’estrema purezza,
ma la vita è come il tuo septum che,
girando dentro la cartilagine, non creerà la crosta.

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